Un tramonto all'Avana


Meridiani e Paralleli - pubblicato : 08-05-2014 08:17:54

Ore 18 e 50. Sono seduto alla Bahia, in Avenida del Puerto38, uno dei chiringuitos che si trovano sul malecón praticamente di fronte all'ingresso di Avana Vieja. Ordino camarones, insalata e una Bucanero. Domani a quest'ora sarò in aeroporto. Ultimo tramonto all'Avana? Per questa volta sì. Ma mai dire che si tratta dell'ultimo tramonto; meglio pensare che sia il penultimo

e che, prima o poi, quaggiù tornerò a godermi il sole che va scomparendo dietro al Morro, mentre la temperatura si fa più mite e la stanchezza di una giornata trascorsa a camminare

sta facendosi sentire e reclama il passaggio di un cocotaxi per tornare a casa.

Sento un po' di malinconia o forse di tristezza; sento che tornare qui un'altra volta da solo non avrebbe senso. Certo, cisono ancora tanti luoghi da visitare, tanta gente da conoscere.

Ma mi rendo conto che alla fine mi sono ritrovato a camminare per cerchi concentrici e a esplorare posti per larga parte già esplorati.

Viaggiare da soli è bello, ma è anche faticoso, specie se si torna per strade già battute e la tentazione inevitabile è quella di rifugiarsi nei luoghi che si sono già visitati perché si è sicuri che quelli non tradiscono. Di posti nuovi ne ho visti, certo, e tanti. Ma la prossima volta, se ci sarà una prossima volta, dove ancora potrò andare senza esserci mai stato nel corso degli altri viaggi?

Davvero il vero viaggiatore è colui che non torna due volte sul proprio cammino?

Forse è solo colpa del tramonto o di essere così vicini ormai all'ultima notte; o forse è colpa del fatto che domani anche qui ricominciano le scuole, proprio qui dove, quando si viene, si ha l'illusione che l'estate non finisca mai.

Mentre invece l'estate finisce. Anche a Cuba.

Testo: da Max Gaspari “La isla de las cotorras” Ottomani Milano, 2013

Fotografie di Massimiliano Gaspari 2008-2010